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Sport da Combattimento

Il pugilato olimpico è aerobico o anaerobico?

di 30 Luglio 2018Gennaio 18th, 2021No Comments
Il pugilato olimpico è aerobico o anaerobico?

Il pugilato olimpico è aerobico o anaerobico?

Il pugilato olimpico

Nella sua variante dilettantistica od olimpica, ogni incontro di pugilato ha una durata di 3 riprese da 3 minuti con 1 minuto di riposo tra le stesse.

Il pugilato può essere definito come un attività aerobica anaerobica alternata massiva, in cui è richiesto un impegno aerobico inframezzato da fulminei e ripetuti sforzi anaerobici (alattacidi e lattacidi).

Come tutti gli sport da combattimento, il pugilato può anche essere definito come sport situazionale ad abilità aperte (open skill) in cui la prestazione non potrà essere definita in maniera precisa a priori.

I sistemi energetici utilizzati nella boxe

Però, dall’analisi di un incontro dal punto di vista energetico, esso rappresenta un impegno di 11 minuti (ebbene sì, perché anche i minuti di recupero vanno conteggiati).

E uno sforzo sportivo, che si protragga per oltre 90/120 secondi, quindi oltre i 2 minuti, impegna come profilo energetico di riferimento quello aerobico. Profilo energetico di riferimento intendo il sistema energetico predominante dal punto di vista quantitativo. Ossia quello che produrrà la maggiore parte dell’energia (sotto forma di ATP) necessaria alla prestazione.

Ricordo inoltre che nonostante qualitativamente gli sforzi ad altissima intensità, i singoli colpi potenti o le combinazioni esplosive, saranno a carico dei sistemi anaerobici (alattacido e lattacido), sarà proprio il sistema aerobico quello deputato allo smaltimento ed alla riconversione del lattato (vedi ciclo di Cori).

Allenare l’aerobico o l’anaerobico?

Da ciò si capisce che un atleta di pugilato dovrà avere in primis un buona capacità e potenza aerobica. Tali da supportare l’organismo durante tutto l’incontro (e non arrivare senza forze a metà della seconda ripresa). E capaci anche da “ricaricare” e supportare il sistema lattacido che sarà quello che potrebbe determinare quantità e potenza dei suoi colpi (e magari il KO).

La capacità aerobica (ossia la quantità di energia totale che il sistema aerobico può produrre) possiamo valutarla facilmente con il numero dei battiti a riposo.

Mentre la potenza aerobica (ossia la massima quantità di energia nell’unità di tempo prodotta dal sistema aerobico) possiamo valutarla in vari modi tra cui il classico test di Cooper.

Insomma ora dovremo aver compreso se il pugilato sia aerobico e anaerobico.
Ricordatelo quando già alla seconda ripresa calano le energie…

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Lorenzo Mosca

Con un passato agonistico nella Kickboxing una laurea con lode in Storia Contemporanea ed una in Nutrizione Umana, svolgo la mia attività di allenatore di CrossFit 2° livello e biologo nutrizionista. Dal "secolo scorso" ad oggi la mia passione per lo sport e per la conoscenza mi ha spinto a sperimentare ed affrontare nuove sfide. Sempre.