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Nutrizione

The Game Changers. Il mio parere in 6 punti

di 6 Giugno 2020No Comments
The Game Changers

The Game Changers: il mio parere in 6 punti

Ma è vero che gli sportivi vegani sono dei super uomini?

Ultimamente in Italia sta facendo molto discutere “The Games Changers“. Questo è il nome del film-documentario, distribuito da Netflix, che parla della dieta “plant based” (ossia a base vegetale) per gli sportivi ed è prodotto da James Cameron, Arnold Schwarzenegger e Jackie Chan.

Sulle varie definizioni e significati di “dieta plant based” vi rimando al’ottimo articolo di Maurizio Falasconi per il Project Invictus.

Come molti aspetti della nutrizione, anche in questo caso, il film ha polarizzato le varie tifoserie intorno alla dieta vegana. Da un lato gli estimatori ed i seguaci di questo regime nutrizionale che hanno trovato un’ulteriore prova del loro convincimento. Dall’altro invece i detrattori delle diete a base vegetale che hanno attaccato l’intera operazione comunicativa.

Dove sta la verità? Se avete voglia adesso vi scrivo la mia. Ma prima una piccola digressione sulla dieta vegana.

La dieta vegana per sportivi

Quando parliamo di dieta vegana intendiamo un regime nutrizionale che esclude non solo i cibi animali, come carne e pesce, ma anche gli alimenti derivanti dagli animali, quindi miele, uova, latte e latticini.

Orientando la propria nutrizione solo su fonti vegetali la scelta quindi ricadrà principalmente su quattro gruppi alimentari: verdura, frutta, legumi, e cereali. Consumando quindi moltissime fonti vegetali, tendenzialmente questa dieta ha un elevato contenuto di vitamine (come la vitamina C), fibre, antiossidanti, polifenoli e acidi grassi monoinsaturi (come l’acido oleico) oltre che di alimenti contenenti amido. E, sempre tendenzialmente, un basso apporto di acidi grassi omega 3, bassi livelli di vitamina B12 oltre che maggiore difficoltà di raggiungere la propria proteica.

La cucina italiana, con la sua estrema varietà e la qualità nutrizionale dei suoi alimenti, si presta bene anche per essere declinata in versione vegana, escludendo comunque i moltissimi prodotti DOP e ICG che caratterizzano il nostro Bel Paese.

Il problema principale negli sportivi che praticano questo regime alimentare è duplice: da un lato riuscire a raggiungere la propria quota proteica e dall’altro è farlo senza eccedere con fibre e carboidrati. Semplificando al massimo il discorso, per il discorso proteico, può essere un’arma in più assumere anche proteine in polvere derivate dai vegetali (come le multifonti riso più lupino più pisello) e aiutarci ad esempio con cibo fermentati quali tofu e tempeh.

Tuttavia, con il fondamentale supporto di un nutrizionista, è possibile organizzare e pianificare un regime nutrizionale vegano anche per gli sportivi. Sia per sport individuali che per sport di squadra.

The Game Changers. Il mio parere in 6 punti

Il film vuole dimostrare che una dieta a base vegetale, concetto un po vago che nella pratica del film equivale ad una dieta vegana, sarebbe in grado di ottenere 3 risultati: migliorare le prestazioni, migliorare la salute ed avere un minor impatto ambientale.

Cercherò di esporre il mio parere incrociando da un lato le più recenti e forti evidenze scientifiche e dall’altro gli aspetti specifici del film in questione. Parto subito nell’argomento che mi risulta difficile utilizzare il termine “documentario” per via degli argomenti che esporrò in 6 punti e che trovate sotto.

1. Un caso non fa statistica

Il “film” (perché non può essere definito documentario) utilizza solo esempi di sportivi vegani e non potrebbe essere altrimenti visto che esso sostiene la superiorità di questo regime sugli altri. Si vedono quindi combattenti di MMA, powerlifter, strongman, sollevamento pesi ed anche praticanti di ultra maratone.

Purtroppo però gli sportivi vegani non sono sempre più forti degli altri (e i risultati lo dimostrano) ma, come un dantesco contrappasso, avrei potuto prendere 5-6 fortissimi atleti onnivori per sostenere invece che questa dieta sia migliore del veganesimo. E gli obiettivi della nutrizione sportiva possono essere raggiunti da molti regimi nutrizionali.

2. Informazioni mancanti

Mai vengono esplicitati nello specifico come gli atleti si alimentassero prima e come mangino ora da vegani. Ciò lascia un alone di mistero che è lontano da qualsiasi intento scientifico e razionale. Se non conosciamo con chiarezza il passato ed il presente come possiamo avere un quadro di riferimento oggettivo?

3. Argomentum ab auctoritate

Si prendono opinioni di persone presentate come “esperte” (con i loro titoli bene in vista) senza contraddittorio da parte di altri esperti. E non solo non vi sono contraddittori ma gli autori del film sembrano dimenticarsi la piramide delle evidenze scientifiche, in cui un parere, per quanto possa essere autorevole, ha molto meno valore di revisioni e metanalisi ad esempio.

The Game Changers

4. Selezione degli argomenti a favore

Ecco un classico esempio di selezione delle fonti (il famoso “cherry picking”). Ossia la selezione di alcuni precisi studi che sostengano le tesi del documentario senza menzionare tutti gli altri (e sono molti) che abbiamo stabilito punti deboli del veganesimo oppure punti di forza degli altri regimi nutrizionali.

È come mangiare ciliegie prendendo dall’albero solo quelle buone.

5. Casi studio fuorvianti

Nel film si prende un gruppo di pompieri e lo si mette a dieta vegana vedendo che in sola settimana hanno tutti perso peso e migliorato alcuni parametri metabolici. Furbescamente però, visto che quei pompieri prima mangiavano in maniera totalmente sconsiderata (in quantità e qualità dei cibi), non si dice che sarebbero migliorati bilanciando la propria nutrizione anche da onnivori.

6. Esperimenti a metà

Anche se viene detto che non hanno validità scientifica, vengono presentati degli esperimenti con il solo scopo di suscitare meraviglia nella spettatore (tipo il sangue di coloro che hanno ingerito alimenti animali) senza analizzarne a fondo il senso. Che significa quel sangue? Quali implicazioni pratiche porta? Quale differenza tra l’acuto ed il cronico?

Conclusioni su “The Game Changers”

Credo che allo stato delle attuali conoscenze scientifiche (ad esempio le linee guida della “Società italiana di nutrizione umana” oppure della statunitense “Academy of Nutrition and Dietetics” solo per citarne due tra le più alte come evidenze), e nonostante una certa opinione comune fondata molto di più su dicerie che altro, non si possa di certo sostenere che una dieta vegana porti a malnutrizione oppure non sia indicata per neonati, bambini o anziani. Ovviamente se correttamente sviluppata, bilanciata ed organizzata da un nutrizionista.

Però il film, invece che basarsi sulle evidenze, cede il passo alla bellezza visiva (di certo un film fatto molto bene) ed al facile sensazionalismo dato dagli esempi, anche famosi, e da considerazioni ed esperimenti semplicistici. Perdendosi quindi dietro la propaganda nel senso più deteriore del termine.

Un conto però è sostenere che si possa fare sport da vegani e raggiungere anche altissimi risultati. Cosa vera e su cui non posso che concordare.

Ma ben diverso è propugnare l’idea che il veganesimo sia superiore agli altri regimi nutrizionali. E questo purtroppo vero non è. A dispetto di quello che dice “The Game Changers”.

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Lorenzo Mosca

Con un passato agonistico nella Kickboxing una laurea con lode in Storia Contemporanea ed una in Nutrizione Umana, svolgo la mia attività di allenatore di CrossFit 2° livello e biologo nutrizionista. Dal "secolo scorso" ad oggi la mia passione per lo sport e per la conoscenza mi ha spinto a sperimentare ed affrontare nuove sfide. Sempre.